La Kremerata Baltica è stata fondata nel 1997 da Gidon Kremer ed è attualmente uno degli ensemble europei più ricercati sulla scena internazionale. L’obiettivo di Gidon Kremer è quello di trasmettere la sua vasta esperienza musicale a giovani artisti dei paesi baltici e allo stesso tempo promuovere ed ispirare la nuova vita musicale indipendente di quei paesi. Principale occupazione della Kremerata Baltica è promuovere attività musicali innovative ed intense. La Kremerata Baltica tiene circa sessanta concerti all’anno e, a molti di questi, partecipa lo stesso Gidon Kremer. Oggi, dopo dieci anni di esperienza, la Kremerata Baltica è riconosciuta a livello mondiale. In aggiunta l’orchestra viene spesso invitata ai Festival più prestigiosi come quello di Dresda, Rheingau, dello Schleswig-Holstein, Montpellier, Verbier, Festival della Primavera di Praga, Salzburger Festspiele ed ai BBC Proms di Londra. In tournée la Kremerata Baltica è apparsa con solisti e direttori del calibro di Jessye Norman, Oleg Maisenberg, David Geringas, Boris Pergamenschikow, Tatiana Grindenko, Sir Simon Rattle, Christoph Eschenbach, Kent Nagano, Saulius Sondeckis, Andrey Boreyko, Roman Kofman e Vladimir Ashkenazy. Le Tournée delle prossime stagioni prevedono collaborazioni con artisti quali Piotr Anderszewski, Evgeni Kissin ed Heinrich Schiff.
L’orchestra è molto impegnata sul fronte della musica contemporanea e, accanto alle prime esecuzioni o alle commissioni richieste a Pärt, Kancheli, Vasks, Desyatnikov e Raskatov, esegue opere di Schnittke, Gubaidulina, Enesco e Piazzolla. Nell’ambito discografico l’orchestra ha collaborato con la casa discografica Nonesuch, e prodotto due registrazioni con musiche di Piazzolla: “Eight Seasons”, che contiene le Stagioni di Vivaldi e di Piazzola, e “Tracing Astor”, un omaggio al grande compositore argentino. Hanno fatto seguito: “Silencio”, affascinante accostamento di opere contemporanee di Pärt, Glass e Martynow e “After Mozart” (Grammy Award nel febbraio 2002). Il “Süddeutsche Zeitung” ha commentato, dopo un concerto dell’ensemble al Festival di Lockenhaus: “Raramente si può assistere ad un’interpretazione musicale come questa!”, mentre la rivista Britannica “Strad” ha scritto, dopo un’esibizione ai Proms: “Kremer ed i suoi musicisti posseggono non solo una notevole virtuosità ma anche autentico piacere derivato dal fare musica”.