Un grande maestro e la sua discendenza, è proprio il caso di dirlo: Vladimir Ashkenazy, da oltre venticinque anni alla guida di compagini come la NHK Symphony Orchestra di Tokyo, la Sydney Symphony o la London Philharmonic, ma anche pianista fra i più acclamati degli ultimi cinquant’anni (vinse giovanissimo il Concorso “Reine Elisabeth”, nel 1956), riunisce una parte della sua famiglia di talentuosi musicisti per un incontro cameristico. Il figlio Dimitri, clarinettista, apparso all’Hollywood Bowl di Los Angeles come alla Salle Pleyel di Parigi, e la di lui moglie Ada Meinich, viola del Quartetto Faust e già esibitasi con colleghi come Antoine Tamestit, saranno al suo fianco per un programma che a sua volta stabilisce alcune costellazioni familiari: come quella che lega le Romanze di Schumann ai Fantasiestücke di Gade, che alla scuola schumanniana si ispirano esplicitamente, o gli originali pezzi che Rebecca Clarke dedicò nel 1941 all’esecuzione da parte del cognato e della sorella, al clarinetto e alla viola. Hausmusik, insomma, nel senso più vero e più ispirato del termine.