Il repertorio russo e sovietico è sempre stato al centro dell’attenzione della nostra programmazione. Vadim Repin e Andreï Korobeinikov, andando a così ad arricchire ulteriormente quel già ampio mosaico cominciato fin dai nostri esordi, affrontano un programma nel quale proprio una delle radici più importanti della storia della musica russa – quella pietroburghese – viene sottolineata in tutta la sua vitalità. Viene evocato Čajkovskij, e poi messo a confronto con Stravinskij e Prokof’ev. San Pietroburgo diventerà Leningrado e poi tornerà a chiamarsi San Pietroburgo, ma, nonostante le evoluzioni della storia, quella continuità giungerà vivacissima fino ai nostri giorni. Una continuità che è anche strettamente legata alla scuola esecutiva russa, della quale il siberiano Repin e il moscovita Korobeinikov rappresentano due indiscussi ambasciatori. Il primo è stato il più giovane vincitore del più prestigioso concorso per violino, il “Reine Elisabeth” di Bruxelles, e da allora ha inaugurato una carriera stellare, che lo vede anche ideatore del “Transiberian Festival of the Arts” di Novosibirsk. Korobeinikov, classe 1986, è considerato da parte sua un ‘novello Kissin’, corteggiato dai maggiori solisti e diretto fra gli altri da Yuri Temirkanov.