Nato nel 1998 in Bulgaria, Emanuil Ivanov è il vincitore assoluto dell’edizione 2019 del Concorso “Busoni”, ovvero una delle vette più impervie della competizione musicale di tutti i tempi. Ci è arrivato dopo decine di riconoscimenti, dal “Dinu Lipatti” al “Casagrande”, dove ha conquistato anche il Premio del pubblico. E ci è arrivato dopo una formazione rigorosissima, che si avvale degli insegnamenti di grandi maestri e didatti come Bashkirov, Jasinski, Hewitt, e molti altri. È così che a poco più di vent’anni Ivanov viene invitato ad esibirsi in tutto il mondo, come solista e in recital, come nel caso di MIA, quando attraverserà due secoli (e tre paesi) di letteratura pianistica. In apertura l’omaggio a Beethoven, di cui ricorre il 250° della nascita: ma un Beethoven raro, quello delle prime Variazioni che l’autore volle annoverare fra le sue opere importanti. Poi Ravel, che a sua volta con Miroirs era consapevole di aver segnato una svolta nella propria evoluzione armonica, per finire con un unicum come i magnifici Quadri di un’esposizione di Musorgskij, i cui colori ispirarono proprio a Ravel una trascrizione per orchestra.
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