Informiamo il gentile pubblico che Gil Shaham ha dovuto annullare la sua tournée europea per ragioni strettamente personali. Musica Insieme è lieta però di annunciare che il concerto del 12 novembre 2018 vedrà come protagonisti due straordinari interpreti, che ringraziamo per aver accolto il nostro invito: il violinista Renaud Capuçon e il pianista Guillaume Bellom.
Renaud Capuçon si è imposto nel panorama internazionale con l’invito di Claudio Abbado a diventare primo violino della Gustav Mahler Jugendorchester, che dal 1998 ha guidato per tre estati. Da quel momento si è affermato come richiestissimo solista, suonando con i Berliner Philharmoniker, la Los Angeles Philharmonic, l’Orchestre de Paris e con tutte le principali orchestre europee e nordamericane. Molto intensa è anche la sua attività cameristica: tra gli altri, collabora con Martha Argerich, Daniel Barenboim, Hélène Grimaud, Maria João Pires, Yo-Yo Ma. Ad affiancarlo sarà Guillaume Bellom, considerato l’astro nascente del pianismo internazionale, perfezionatosi con Nicholas Angelich e premiato al Concorso “Clara Haskil” 2015, ed il cui vasto repertorio cameristico gli ha assicurato collaborazioni con colleghi come Paul Meyer e Antoine Tamestit.
Il sipario si alza sulle note della Sonata in sol maggiore di Maurice Ravel, che fu tenuta a battesimo da George Enescu. I ritmi afroamericani, l’atmosfera jazzistica e lo strabiliante Perpetuum Mobile finale la rendono ancora oggi una delle sfide più intriganti anche per i virtuosi più esperti. Più onirica e languida è la Sonata in la maggiore di César Franck, la più autorevole candidata come “Sonata di Vinteuil”, citata nella Recherche di Proust. Completa il programma la Sonata n. 7 in do minore, scritta da Ludwig van Beethoven in quel terribile 1802, l’anno dell’insorgere della sordità. L’umore di quelle giornate nere, che lo hanno condotto sull’orlo del suicidio – come ci testimonia il tristemente noto Testamento di Heiligenstadt – si riflette nelle melodie tempestose della Sonata, permeate da quel maestoso senso del sublime che inaugurò una nuova era del titano Beethoven.