La scena quartettistica è notoriamente tra le più selettive dell’intero panorama musicale. Suonare in quartetto significa dedicare la vita ad una specie di missione. Non bastano capacità ed impegno. Bisogna anche saper stare assieme, condividere di fatto quasi quotidianamente i momenti principali delle proprie giornate, dalle prove alle tournée concertistiche. Insomma, è una scuola di vita, come ben racconta la recente pellicola firmata da Yaron Zilberman dal titolo più che significativo: Una fragile armonia. Di tutto ciò il Quartetto Hagen è esempio straordinario. Fondato a Salisburgo nel 1981 dai quattro fratelli Hagen, oggi ne vede tre di loro ancora insieme (dal 1987, in sostituzione di Angelika Hagen, seduto al posto del secondo violino c’è Rainer Schmidt). Lo Hagen, che già può vantare un posto assicurato nell’Empireo del quartetto, per il suo attesissimo ritorno nei nostri Concerti presenterà tre brani di quel Mozart di cui ha inciso una delle migliori integrali.