Dopo Beckett, a un altro Premio Nobel è dedicato il concerto TRANCE-TRAUM, il cui sottotitolo recita: “suoni e parole intorno a Tomas Tranströmer”. Il legame fra il poeta svedese e la musica è intimamente rintracciabile sia nella sua biografia – in apertura ascolteremo la registrazione di un brano di Skrjabin da lui stesso eseguito al pianoforte – sia nella qualità musicale della sua scrittura poetica. Non è un caso che Dillon e Torquati abbiano scelto di farci ascoltare i testi poetici di Tranströmer dalla voce di alcuni compositori; uno scambio di ruoli (il poeta che interpreta al pianoforte Skrjabin e i compositori che danno corpo alla poesia con la propria voce) che ci racconta di come la composizione e la scrittura poetica possano essere fonti d’ispirazione reciproca.