I COLORI DEL SUONO
Scriveva Messiaen: «Io vedo dei colori mentre ascolto i suoni; l’ho detto alla critica, l’ho detto al pubblico, l’ho detto persino ai miei allievi a lezione, ebbene, nessuno vede nulla!». La sinestesia, ovvero la ‘contaminazione’ di diverse sfere sensoriali, in primis quelle appunto della vista e dell’udito, è la vera protagonista di questo concerto. L’invito è ad immergersi in un programma dove colori e suoni si evocano l’un l’altro, e quei suoni pare talvolta di poterli toccare, sin dai capolavori di Alban Berg e Olivier Messiaen posti quasi ‘a guardia’ dell’intero concerto, e affidati al clarinetto solista di Giampiero Sobrino. Dall’Alba dei suoni di Guarnieri, che ascolteremo in prima assoluta, ai colori cangianti del sole al tramonto di Tristan Murail, brani che non a caso aprono e chiudono il concerto, questo percorso sonoro evoca vari punti di ‘vista’, come l’orizzonte di Wolfgang Rihm, o Lo spazio inverso di Sciarrino, e accoglie un’altra prima assoluta, quella del giovane autore svedese Jonatan Sersam.