Quattro decenni di attività, costellati da impareggiabili successi, sono solo l’ultimo dei traguardi raggiunti dal quartetto più celebre d’America. Ospite dei principali festival in tutto il mondo, insignito del “Richard J. Bogomolny National Service Award”, la massima onorificenza americana per la musica da camera, l’Emerson è stato il primo quartetto ad alternare i due violini nella prima posizione. Il loro repertorio sterminato comprende, tra gli altri, anche l’integrale dei quartetti di Beethoven, e proprio tre delle ultime fatiche del compositore tedesco costituiscono il cuore del loro concerto per Musica Insieme, a partire dall’enigmatica Opera 131. Segue poi la monumentale Opera 130, il prediletto tra i suoi quartetti, tanto che Beethoven confessava di commuoversi ogni volta che lo ricordava. L’Emerson lo conclude, secondo l’intenzione dell’autore, con la Grande Fuga, separata all’epoca per volontà dell’editore. Pagina tra le più analizzate, amate, ma anche temute, l’Opera 133 sembra uno scorcio di Novecento, apertosi misteriosamente nel 1827, che i quattro dell’Emerson sapranno illuminare in tutta la sua modernità.