Lunedì 4 dicembre 2023
DANISH STRING QUARTET
Rune Tonsgaard Sørensen violino
Frederik Øland Olsen violino
Asbjørn Peter Nørgaard viola
Fredrik Schøyen Sjölin violoncello
Approdano per la prima volta a Bologna presentati da Musica Insieme i quattro archi scandinavi, in un tributo alla formazione principe della cameristica
È bellissimo vedere come un genere “antico” come il quartetto abbia affascinato un gruppo di adolescenti che, poco più di vent’anni fa, si sono messi insieme tra Norvegia e Danimarca, hanno studiato con i più importanti artisti, hanno vinto prestigiosi concorsi internazionali, dal 2005 raccolgono applausi nelle sale più prestigiose del mondo e giungono finalmente a Bologna per la prima volta grazie a Musica Insieme. Gioventù e preparazione danno vita poi a programmi nei quali la musica del Novecento e quella contemporanea del Nord Europa, anche in prima assoluta, si abbina ai classici del repertorio quartettistico, dove l’antico guarda al moderno e il classico si intreccia col romantico, costruendo incroci di straordinario fascino e di grandissima originalità per chi abbia la fortuna di ascoltare le loro esibizioni. Anche nel concerto bolognese questi territori vengono esplorati senza timori o preclusioni, e in questo programma una triade che gioca tra Seicento e Novecento sembra quasi volersi confrontare con un romantico che più romantico non si può. Andiamo con ordine: dopo la partenza dal barocco inglese, il programma rende omaggio all’austriaco Haydn (Quartetto n. 33) al cui genio si deve la trasformazione del piacevole repertorio da camera per archi in uno dei generi più elevati del pensiero musicale di ogni tempo. Di fronte ad Haydn, in un immediato confronto, ma a distanza di quasi due secoli, sta poi uno dei geni del quartetto del Novecento, Šostakovič (Quartetto n. 7), che nel genere cameristico più sofisticato trova rifugio nei momenti più terribili della sua vita. Separato dall’intervallo, ecco invece uno dei monumenti quartettistici di Schumann, il quale, in queste pagine, riesce a mediare il suo fantastico mondo interiore con la più alta espressione della musica pura.