Che la compagine diretta da Rinaldo Alessandrini – per la prima volta ospite del nostro cartellone – sia legata a doppio filo a Bach come alla storia musicale italiana, è evidente sin dal nome che il suo fondatore ha prescelto per lei oltre trent’anni fa. Celebre il titolo del lavoro bachiano cui si ispira, celebre ormai nel mondo la capacità di Alessandrini e dei suoi di far rivivere la cantabilità e l’espressività tutte mediterranee del repertorio italiano, come di rilasciare incisioni del barocco europeo considerate di riferimento da critica e pubblico. Così è stato, non a caso, per i Concerti di Vivaldi come per i Brandenburghesi di Bach, di cui ascolteremo in chiusura il Quinto, splendido esempio della libertà estrema del suo autore, capace di destreggiarsi fra il concerto grosso e il respiro ‘da camera’, e già occhieggiando il concerto solistico nella funambolica cadenza per cembalo solo che permetterà ad Alessandrini di dire la sua anche alla tastiera. Monica Piccinini, già al fianco di compagini come Talens Lyriques e Accademia Bizantina, darà voce a sua volta a due cantate, dove Bach e Vivaldi mostrano le affinità elettive di due personalità uniche.