I dischi pubblicati con Dénes Várjon per la raffinata etichetta ECM e dedicati proprio alle Sonate di Schumann, hanno portato a Carolin Widmann un ricco palmarès, che comprende il “Diapason d’Or” e il Premio della Critica tedesca per la migliore incisione. La Widmann debutta quindi a Musica Insieme, e in città, come una di quelle ‘scoperte’ che tali più non sono, avendo la violinista tedesca ormai all’attivo una carriera stellare, eppure dimostrano che si può ancora esplorare la scena internazionale per proporre al nostro pubblico, accanto a quei maestri che non ci stancheremmo mai di ascoltare, nuovi e coinvolgenti incontri musicali. Ci apprestiamo quindi ad accogliere una solista che si è destreggiata fra l’Orchestre National de France, la London Philharmonic e la Bayerische Rundfunk, al fianco di Sir Simon Rattle come di Riccardo Chailly, e l’elenco potrebbe continuare a lungo. Dénes Várjon, dal canto suo, l’abbiamo apprezzato nell’ultima edizione di Lezioni di Piano farsi interprete delle parole di un guru come Alfred Brendel: e il fatto che il grande solista, ritiratosi dal concertismo nel 2008, gli abbia affidato la ‘traduzione sonora’ del proprio pensiero, parla da sé. A Bologna proporranno un interessante sguardo sulla sonata, che ai due esempi, entrambi del 1851, di uno Schumann all’apice della creatività e del magistero tecnico, accostano le visioni novecentesche di Debussy e Veress, tra la Francia della Grande Guerra e l’Ungheria degli anni Trenta.