Parole parlate, parole scritte, parole tradotte in musica risuonano in questo programma: da …sospiri, gemiti… di Kurtág, brano originalmente scritto per la voix humaine della viola da gamba, a Words and Music di Morton Feldman. Composta, sempre su testi di Samuel Beckett, solo tre anni prima di What is the Word di Kurtág (in programma il 4 febbraio), Words and Music è l’ultima opera di Feldman, scritta in forma di “radiodramma”. L’esecuzione ravvicinata di questi due lavori ci permette di ricavarne anche un utile raffronto estetico: se in Kurtág infatti la musica si sovrappone alla parola identificandosi con essa e diventandone parte inscindibile, in Feldman l’una s’affianca all’altra in un vicendevole rimandarsi come immagine allo specchio. Con Gesualdo senza parole – una trascrizione strumentale degli originali madrigali a cinque voci – Salvatore Sciarrino ci invita invece ad ascoltare una musica che sembra essere l’ombra delle parole, la traccia da loro lasciata a contatto con l’incandescente materia musicale dei madrigali di Gesualdo da Venosa.
Non può infine mancare un omaggio a Pierre Boulez, recentemente scomparso: Dérive I, fondata su un sottile gioco di crittogrammi che si svelano e formano armonie ricche e gioiose.