Se nella produzione di Kurtág l’omaggio a musicisti del passato è un elemento significativo, cui fanno da eco in questo programma quattro madrigali originali di Gesualdo, è a sua volta un omaggio, in questo caso all’intrinseca musicalità della parola, quello che Berio ci regala con Cries of London, nel quale rielabora la tradizione delle “Street Cries”, che trasforma le grida dei venditori ambulanti in veri e propri canti. Passa invece dal canto aperto a quello interiorizzato, a bocca chiusa, Soliloquy di Ambrosini, mentre Different Trains di Steve Reich ci introduce a un personalissimo modo di intendere il rapporto fra parola e musica. Le voci registrate, raccolte dallo stesso compositore, riportano da un lato le interviste a ebrei sopravvissuti ai campi di sterminio che descrivono i terribili viaggi nei vagoni piombati, dall’altro le testimonianze di anziani americani che descrivono gli interminabili trasferimenti coast to coast in treno negli Stati Uniti di metà Novecento.