Il Diapason D’Or per la sua incisione di Ravel e Stravinskij è solo l’ultimo dell’impressionante collezione di riconoscimenti ricevuti da Beatrice Rana, di cui seguiamo i successi sin dal 2016, quando debuttò ventitreenne nel nostro cartellone. Sin da allora i nomi di Chopin, Ravel e Stravinskij, accanto all’amatissimo Bach, ricorrono nei suoi recital, dove una tecnica trascendentale è al servizio di un’intelligenza musicale sbalorditiva per un’interprete non ancora trentenne. Aprire il sipario di una Stagione speciale come questa con un talento così speciale significa quindi ribadire non solo il valore straordinario degli artisti italiani, ma anche la fiducia nell’energia dei giovani, chiamati oggi a una resistenza creativa in un panorama culturale che attraversa una crisi senza precedenti. La resistenza creativa di Beatrice Rana s’impernia sull’esecuzione integrale dei Quattro Scherzi di Chopin, che ne ritraggono l’evoluzione dai “lampi da fine del mondo” degli anni Trenta dell’Ottocento alla calma luminosa del Quarto Scherzo, completato nel 1842. E a sancire la “cordata” di talenti italiani della nuova stagione, Beatrice Rana duetterà con Massimo Spada, che ricordiamo già fra i pianisti dell’Accademia di Imola coinvolti nella maratona Beethoven.32 da noi organizzata nel 2008 a Santa Cristina. Per loro il dirompente rito pagano della Sagra della Primavera di Igor’ Stravinskij nella versione a quattro mani approntata dallo stesso autore nel 1912.