Il costruire interi programmi da concerto intorno ad arrangiamenti è un’idea che affascina i musicisti da secoli. Certo in maniera diversa, con un’evoluzione che è andata marcandosi maggiormente a partire dal 1800, ma in ogni caso avendo un chiaro tratto in comune: scegliere un brano, e le ragioni possono essere tante, prima fra tutte il fatto che ci sia particolarmente gradito, e arrangiarlo per la formazione che avremo a disposizione per il concerto. Questo è quanto hanno fatto Patricia Kopatchinskaja, la brillante violinista moldava, e la St. Paul Chamber Orchestra, offrendoci peraltro un ampio mosaico in cui tradizione e contemporaneità letteralmente s’intrecciano: infatti i singoli movimenti del celebre Quartetto di Schubert saranno eseguiti ‘incastonandoli’ fra le note di Dowland e di Kurtág.
Nike & Jordan Performance Reviews & Release Date amazon